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CROSS-BITE MONOLATERALE POSTERIORE: Si tratta di una delle maloccclusioni più frequenti sia nei bambini che negli adulti. Deriva da una contrazione (dimensione ridotta) del mascellare superiore che spesso si associa ad una a deviazione mandibolare. Clinicamente si riconosce in quanto da un lato i denti dell’arcata superiore si trovano posizionati internamente rispetto ai denti dell’arcata inferiore.
CROSS-BITE BILATEREALE POSTERIORE: Si tratta di una delle maloccclusioni più frequenti sia nei bambini che negli adulti. Deriva da una contrazione (dimensione ridotta) del mascellare superiore. Clinicamente si riconosce in quanto da entrambi i lati i denti dell’arcata superiore si trovano posizionati internamente rispetto ai denti dell’arcata inferiore.
CROSS-BITE ANTERIORE E III CLASSE: Si presenta nel momento in cui la mandibola ha avuto uno sviluppo eccessivo rispetto al mascellare, o quest’ultimo presenta un iposviluppo, in senso antero-posteriore. Dal punto di vista clinico si riconosce in quanto i denti dell’arcata inferiore sono posizionati più anteriormente rispetto ai denti dell’arcata superiore.
MORSO APERTO ANTERIORE: Si rende evidente una beanza tra il settore frontale superiore e inferiore; questa può derivare da un determinato pattern scheletrico (pattern iperdivergente) e/o dalla presenza di un’abitudine viziata (es: succhiamento del dito, utilizzo prolungato di ciucci e/o tettarelle, etc.).
Clinicamente si riconosce in quanto i denti del settore frontale superiore non sono correttamente sovrapposti sul piano verticale rispetto ai denti dell’arcata inferiore.
OVERJET AUMENTATO e II CLASSE: Tale malocclusione deriva da una crescita disarmonica tra il mascellare superiore e la mandibola in senso antero-posteriore e talvolta può essere associata alla presenza di abitudini viziate. Tale conformazione si associa ad un maggior rischio di traumi agli incisivi superiori in quanto posizionati più esternamente. Clinicamente si riscontra una posizione eccessivamente avanzata del settore frontale superiore rispetto al settore frontale inferiore.
AFFOLLAMENTO DENTALE: Si verifica nei casi in cui è presente una discrepanza tra le dimensioni delle basi scheletriche e la dimensione dei denti. Clinicamente è apprezzabile in quanto i denti risultano parzialmente sovrapposti gli uni agli altri.
DIASTEMI: Si manifestano nei casi in cui è presente una discrepanza tra le dimensioni delle basi scheletriche e la dimensione dei denti. Clinicamente è apprezzabile in quanto i denti risultano parzialmente distanziati gli uni agli altri, lasciando così interposti degli spazi vuoti.
DENTI INCLUSI: In alcuni casi i denti possono non erompere correttamente in arcata e rimanere inclusi (nei casi in cui la radice sia completamente formata) o ritenuti (nel caso in cui la radice non sia ancora completamente formata) all’interno dell’osso. Grazie al trattamento ortodontico, nella maggior parte dei casi, è possibili riposizionarli nella loro corretta sede.
AGENESIE DENTALI: Questo termine indica l’assenza congenita di uno o più denti, spesso degli incisivi laterali superiori. In alcuni casi grazie al trattamento ortodontico è possibile evitare la protesizzazione del dente (o dei denti) mancanti e gestire gli spazi distribuendo i denti presenti.