I disordini temporomandibolari (DTM) sono patologie muscolo-scheletriche a carico dell'articolazione temporomandibolare (ATM) e/o dei muscoli masticatori. Tali disordini rappresentano oggi la principale causa di dolore facciale di natura non-odontogena (non causato dai denti). Tra i sintomi maggiormente riportati dai pazienti con disordini temporo-mandibolari vi sono rumori articolari quali click e/o crepitio durante i movimenti della mandibola, dolore localizzato ai muscoli della faccia e/o in zona preauricolare e anomalie di mobilità. In alcuni casi possono inoltre associarsi altri sintomi quali cefalea, nevralgie e difficoltà nell'aprire la bocca. Oggi, si ritiene che i disordini temporo-mandibolari siano una patologia "artrosica" da sovraccarico, contraddistinta da un'eziopatogenesi multifattoriale, nella quale il bruxismo e la tensione emotiva costituiscono 2 tra i principali fattori causali. Ne consegue che l'approccio diagnostico e terapeutico dovrà essere di carattere multidisciplinare; l'obiettivo primario è infatti una corretta gestione del paziente basata su trattamenti di tipo conservativo e quanto più reversibili tra cui ricordiamo la terapia cognitivo-comportamentale, l'utilizzo di devices occlusali (bite), fisioterapia, farmacoterapia e artocentesi qualora dovesse rendersi necessario.